Salina di Margherita di Savoia

Sembra un mondo a parte, silenzioso e surreale, quello della Salina di Margherita di Savoia, 20 chilometri paralleli al mare lungo la costa pugliese nel Golfo di Manfredonia. Gigantesche piramidi di sale che sembrano neve, una distesa immensa di specchi d’acqua e canali che brillano al sole, lingue di sabbia e terra da cui si alzano improvvisi voli e gridi di uccelli.

Un territorio importante e antichissimo per l’estrazione del sale, già conosciuto e sfruttato in epoca romana e che, oggi, con i suoi 4.500 ettari è  ai  primi  posti tra

le saline europee per produzione (dai 5 ai

7 milioni di quintali l’anno) ed estensione.

Non solo. Questa lunga striscia del Tavoliere, stretta tra l’Adriatico e gli uliveti della pianura foggiana, zona umida protetta di valore internazionale, è anche uno straordinario ambiente naturale, habitat perfetto e rifugio ideale per migliaia di uccelli acquatici che qui vivono, svernano e nidificano indisturbati.

Basta incamminarsi con lo sguardo attento e un buon binocolo lungo agli argini della Salina per scorgere tra prati secchi, salicorneti, canali d’acqua e foci di fiume molte delle circa 150 specie presenti: avocette, folaghe, cormorani, falchi, cicogne, cavalieri d’Italia, aironi, garzette, i rari fratini, le sterne beccapesci

e i bellissimi fenicotteri rosa.

Normalmente l’area di lavoro e gli impianti della salina non sono visitabili. Vengono aperti gratuitamente a tutti solo una volta l’anno, in occasione della Sagra del sale tra fine giugno e luglio.

Gli appassionati di birdwatching invece possono seguire diversi itinerari, sia interni sia esterni all’oasi. Tra i punti migliori per l’avvistamento ci sono le piazzole di sosta lungo la statale 159 in prossimità della cinquecentesca Torre Pietra, di Foce Aloisa e di Foce Carmosina. Tra le zone più ricche di fauna piacevole, anche per una passeggiata nella natura, c’è quella costeggiata dal Sentiero Airone lungo l’argine esterno parallelo alla statale, in località Foce Focecchia.